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San Marco La Catola

Puglia

Immerso nel verde, il borgo di San Marco la Catola sorge, con i sui mille abitanti, in provincia di Foggia, in un territorio dal profilo geometrico irregolare, che presenta differenze di altitudine accentuate: in alcuni punti si raggiungono infatti i 901 metri di quota.

Il Borgo di San Marco La Catola

San Marco la Catola deve il suo nome a San Marco Evangelista e al Torrente Catola, unendo nel suo toponimo tradizioni e territorio.

Il paese si caratterizza per le sue strade, strette viuzze come i “c’nant”, vicoli in discesa composti da gradoni che permettono di passare comodamente da una strada all’altra.

Il cuore più antico del borgo si è sviluppato intorno a quello che viene impropriamente chiamato “castello”: si tratta in realtà di un palazzo ducale risalente al XIV secolo.

Il borgo ha subito negli ultimi 30 anni ammodernamenti e ristrutturazioni, ma è ancora possibile scovare in certi angoli i suoi aspetti più antichi e suggestivi.

La Storia

Le origini del borgo di San Marco la Catola risalgono al medioevo ma non vi sono notizie certe sui suoi fondatori: alcuni storici sostengono che sia stato fondato nel Duecento da crociati reduci dalla Terra Santa, mentre secondo altri furono i profughi della vicina Montecorvino, distrutta da Ruggero II d’Altavilla, a fondare il paese nella prima metà del XII secolo. Altri ancora, invece, sostengono che a dare origine al paese furono i superstiti alla peste che colpì la Daunia durante la metà del Trecento.

La storia di San Marco la Catola ha seguito nel corso dei secoli quella del territorio circostante, assoggettato ai normanni, agli svevi, agli angioini e agli aragonesi, a cui subentrarono, a partire dall’inizio del XVI secolo, prima gli spagnoli, poi gli Asburgo e i Borboni. Questi ultimi dominarono sull’intera zona fino all’unità d’Italia.

Da vedere

Nel territorio di San Marco la Catola sono ancora presenti numerosi edifici storici ben conservati e visitabili. Il Santuario Madonna di Giosafat e il Convento dei Frati Minori Cappuccini, vennero costruiti nel XV secolo dai frati cappuccini. Il convento, nel corso dei secoli, ha inglobato la chiesa della quale si conserva la scultura in legno che secondo la tradizione fu portata al paese dai cristiani liberati da Federico II di Svevia a Gerusalemme.

 La Chiesa Madre fu costruita tra il 1605 e il 1611, date che sono riportate ancora oggi in una lapide commemorativa. Tra gli elementi di maggiore pregio architettonico ricordiamo l’altare maggiore, costruito nel 1796 da un artista casertano, e la balaustra che si trova di fronte all’altare maggiore, datata 1788. La Chiesa Madre ha inoltre sette sepolcreti, dove un tempo si seppellivano i morti: uno per i sacerdoti, un altro per la famiglia baronale, gli altri cinque per i signori, gli artigiani, i contadini, le vergini e ì bambini. 

Nella parte alta del paese è possibile visitare Palazzo Ducale, risalente al XIV secolo, e fino al 1821 fu di proprietà della famiglia Pignatelli. In seguito venne acquistato da Francesco Ferrara, che fece operare molti interventi di consolidamento e restauro alla struttura originale. 

Tra le attrazioni naturalistiche, il Bosco di San Cristoforo si trova nelle vicinanze del borgo e si caratterizza per la presenza di varie specie arboree ad alto fusto, aree pic-nic, fontane e sentieri ideali per scoprire il bosco.

Da vedere il Torrente Catola e il Lago di Occhito, bacino artificiale realizzato sul fiume Fortore negli anni Sessanta, che regala una bellissima veduta sul borgo di San Marco.

Da gustare

Tra le specialità gastronomiche locali, non  possiamo non segnalare i “c’catill” col sugo di cotechino, ma anche il pane cotto con misto di verdure e lo spezzatino di agnello e cicoria. Tra i dolci, invece, chi visiterà il borgo di San Marco la Catola non potrà non assaggiare il “cauzun”, un dolce ripieno di pasta di ceci, e il “ranatill”, quest’ultimo invece ripieno di riso e ricotta.

Cosa fare

Tra gli eventi e gli appuntamenti tradizionali che scandiscono il calendario del borgo, ricordiamo la festa del Patrono, San Liberato Martire, che si celebra il 19 agosto, in concomitanza con la Madonna della Vittoria. Per l’occasione viene allestita la fiera di San Liberato.

Il giorno successivo viene organizzata la giostra della jaletta, una gara medievale tra i vari rioni del borgo.

Molto attesa è anche la fiera di San Francesco, che si svolge invece il 4 ottobre.