Tu sei qui

La Sardegna si propone laboratorio per una ripartenza dai borghi

21.07.20

La Delegazione sarda dell'Associazione Borghi Autentici d'Italia ha realizzato venerdì 17 luglio 2020 una Conferenza stampa per dialogare sull'ipotesi di "una Sardegna che sia il laboratorio ideale per una ripartenza dai piccoli borghi".

Nella nostra isola esiste una fitta rete di piccoli borghi certificati, tra i quali la sola rete dei Borghi Autentici d’Italia conta 45 comuni (incluse tre Unioni di Comuni), la maggior parte localizzati nell’area dell’entroterra. I borghi, custodi di storia e tradizioni da preservare e tramandare, sono impegnati in percorsi di sviluppo sostenibile volti a valorizzare i patrimoni locali e mantenere vive e attive le comunità.

Presenti alla Conferenza stampa che si è svolta a Sorradile (OR) nei locali del Borgo sul Lago: la Delegazione BAI Sardegna, con il Delegato regionale Gianbattista Ledda e Mansueto Siuni come portavoce, Pietro Arca, Sindaco di Sorradile (OR). Diego Loi, Sindaco di Santu Lussurgiu (OR) e Consigliere Regionale, Salvatore Masia, Vice Presidente ANCI Sardegna, Antonio Maccioni, curatore della Guida “Sardegna, 50 Borghi da scoprire”, Francesco Mura, Sindaco di Nughedu Santa Vittoria e Consigliere Regionale

Non hanno potuto partecipare alla CS per ragioni istituzionali, Silvano Arru, il Presidente dell’Unione dei Comuni del Meilogu e Sindaco di Borutta (SS) e Piero Maieli, Presidente della Commissione alle Attività Produttive del Consiglio Regionale.

Gianbattista Ledda, Delegato BAI Sardegna, nel salutare e ringraziare i partecipanti ha aperto il dibattito sottolineando la centralità delle piccole comunità quali realtà da vivere, sostenere e preservare. I rappresentanti dei piccoli borghi invitati alla Conferenza sono stati selezionati sulla base del loro impegno nel portare avanti politiche che pongono al centro della propria politica amministrativa le persone e nell’elaborazione di formule che possano combattere lo spopolamento e rendere ancora più vivibili le piccole comunità dei borghi autentici.

Il Sindaco di Sorradile, Pietro Arca, ha affermato che in seguito all’emergenza sanitaria mondiale appare ancora più evidente la necessità di una ripartenza dai piccoli borghi e occorre rivedere la progettualità per diventare protagonisti della programmazione comunitaria 2021-2027, alla quale si aggiungono anche altre risorse europee. Sono necessari aggiornamenti dei piani urbanistici comunali, piani particolareggiati, incluso il bilancio ambientale, per il quale sono disponibili ingenti risorse. Oltre a rivolgere il pensiero ai turisti, occorre pensare ai residenti e attuare politiche che limitino il grande problema dello spopolamento. In questo senso, il Sindaco ha accennato ad una proposta da presentare al governo regionale e nazionale e al sistema degli enti locali.

Il Sindaco di Masullas, Mansueto Siuni, ha ricordato l’impegno della Delegazione sarda nella collaborazione con l’Assessorato al Turismo e il supporto nella predisposizione della Legge 16/2017 sulle Norme in materia di Turismo (in particolare il suo art. 39 che riguarda i Borghi sardi), oltre al sostegno nella definizione delle linee guida per l’iscrizione dei borghi alla Rete dei borghi caratteristici della Sardegna.

La Delegazione sarda sottolinea la sua volontà di rendere i borghi interni (e non solo la zona costiera) il turismo fondante della Sardegna, che le dia visibilità per dodici mesi all’anno, non solo durante la stagione estiva. Valorizzare il turismo dei borghi dell’interno significa rappresentare una Sardegna autentica, ricca di storia, cultura, tradizioni, ma anche di una natura incontaminata e favorita dall’arte innata dell’accoglienza.

La Delegazione sollecita fortemente l’attivazione della rete dei borghi caratteristici della Sardegna, già deliberata dalla Legge 16/2017 e dalla delibera di attuazione del novembre 2018 e lancia una proposta concreta al governo nazionale e regionale, ossia lo stanziamento di risorse adeguate che possano favorire interventi per la rigenerazione urbana, maggiore accessibilità tecnologiche (digital divide), trasporti e servizi essenziali (in primis nell’ambito dell’istruzione e della sanità).

La Delegazione sarda si rivolge alla rappresentanza regionale chiedendo che venga attuata una specifica norma a favore dei Borghi, creando così le condizioni per avviare in queste piccole comunità progetti di vita a lungo termine.

Diego Loi, Sindaco di Santu Lussurgiu e Consigliere regionale, ha confermato  l’importanza della valorizzazione delle comunità dell’interno, una battaglia ideologica che va avanti da tempo e non ha colori politici. Il programma di valorizzazione dei borghi deve procedere di pari passo con l’attuazione della Legge 29 sulla tutela dei centri storici, accompagnata anche da un programma infrastrutturale che ne garantisca il miglioramento della qualità.

Ha sottolineato, inoltre, la necessità di elaborare un’operazione globale “spacchettata” in una serie di azioni distinte, sia turistiche che urbanistiche, e di destinare parte della politica della Regione Sardegna a vantaggio dei borghi, non solo in termini di promozione e pubblicità, ma nel senso più ampio di programma coordinato.

Salvatore Masia, il Vice Presidente ANCI, ha affermato che il modello invincibile delle città ormai è andato in crisi, questo è il momento giusto per accendere i riflettori sui piccoli borghi. Occorre ripensare l’urbanistica e i servizi sanitari, dal punto di vista delle realtà interne e riconoscere il ruolo di Sindaci e degli enti locali. Non bisogna pensare solo al turismo, ma innanzitutto occorre riflettere sui servizi per la comunità: per tale ragione, lancia la proposta ANCI della “Primavera dei paesi”, in cui sicuramente i Borghi Autentici sardi potranno riconoscersi.

Gianbattista Ledda ha affermato quanto sia importante la sanità territoriale e sottolineato la necessità di ripensare il sistema avvicinando i servizi alla persona. Come afferma il Delegato BAI Sardegna, “Le politiche virtuose arrivano quasi sempre dai piccoli comuni”.

Il curatore della Guida “Sardegna, 50 borghi da scoprire” Antonio Maccioni, ha evidenziato il ruolo della letteratura che, oltre a permettere di diffondere una maggiore conoscenza dei borghi, crea relazioni. Tra i cinquanta borghi di cui si parla nella Guida, una grossa fetta è rappresentata dai Borghi Autentici d’Italia dellaSardegna, anche grazie all’attività di promozione portata avanti dall’Associazione. Maccioni afferma che ormai il turismo di massa non funziona più, il turismo del futuro è quello di prossimità, basato sui piccoli centri. Vi è un grosso interesse da parte del mercato editoriale nei confronti dei borghi, quale nuova modalità di intendere il turismo.

Francesco Mura, Consigliere Regionale e Sindaco di Nughedu Santa Vittoria ha affermato in chiusura che la Sardegna andrebbe ripensata come un prodotto multiplo, non unico: è formata, infatti, da coste, città, paesi più piccoli e zone interne. Probabilmente non èsufficiente una legge per risolvere la questione delle piccole comunità, si dovrebbe avviare un percorso più ampio, una sorta di rivoluzione culturale che riconosca l’esistenza dei piccoli paesi. La pandemia ha permesso di rivalutare i punti di forza delle piccole comunità, occorrerebbe però rielaborare una Legge 29 che ci riporti al suo spirito originario, libero dal carico burocratico.

Gianbattista Ledda alle ore 13.30 ha chiuso la Conferenza Stampa ringraziando ancora una volta i presenti, la stampa e, in particolar modo, il Comune di Sorradile per aver ospitato i partecipanti nella suggestiva cornice del Lago Omodeo, che si estende nell’esatto centro dell’isola e su cui si affacciano numerosi piccoli borghi: ulteriore testimonianza della centralità delle zone interne, la cui potenzialità viene spesso sottovalutata e relegata ai margini delle politiche regionali e nazionali.