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Agenda montagna approvata dal Parlamento Europeo

04.10.18

Approvata dal Parlamento Europeo il 2 di ottobre la Risoluzione per un'Agenda per le aree rurali, montane e remote dell'UE: grande soddisfazione per UNCEM.

Da tempo UNCEM (Unione Nazionale Comunità Enti Montani) auspicava l'approvazione di un'Agenda per le aree rurali, montane e remote per tutta l’Unione Europea, capace di definire una strategia di valorizzazione dei territori rurali e montani.

La plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo ha discusso nella sera di lunedì 1 ottobre la “Risoluzione su come affrontare le esigenze specifiche delle zone rurali, montane e periferiche”, un dibattito acceso, sul ruolo della montagna nell'Unione Europea. Il giorno successivo, il 2 ottobre, il testo è stato adottato tramite approvazione per alzata di mano.

Il Presidente nazionale di Uncem, Marco Bussone, ha espresso la sua soddisfazione "La Risoluzione è un atto molto importante che aspettavamo da tempo. Concentra elementi legati alla garanzia e alla riorganizzazione dei servizi alle comunità e la necessità di sviluppo sociale ed economico delle aree rurali e montane. Sottolinea la necessità di investimenti volti a integrare le zone rurali, montane e periferiche in tutte le politiche al fine di realizzare le priorità dell'Unione, tra cui la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, la sicurezza alimentare, l'inclusione sociale, la parità di genere, la lotta ai cambiamenti climatici, la creazione di posti lavoro, la digitalizzazione e l'efficienza del mercato interno".

Il testo dell'eurodeputata Mercedes Bresso, Presidente dell'Intergruppo per Aree rurali, montane e remote, richiede da parte della Commissione la creazione di un percorso per le aree montane e rurali analogo a quello definito in precedenza dall'Agenda Urbana. L'Agenda Montagna deve dunque delineare un quadro strategico specifico per queste zone, in coordinamento con i piani a favore delle regioni in ritardo di sviluppo e periferiche, finalizzato al raggiungimento di obiettivi negli ambiti dell'innovazione, della crescita sostenibile, dell'inclusione sociale, della verifica rurale, dell'accesso ai servizi pubblichi, della formazione, della digitalizzazione e di tanto altro. Invita anche a favorire cooperazioni e paternariati tra zone urbane e rurali, al fine di colmare il divario tra queste due realtà. Al contempo dunque emerge l'esigenza della riorganizzazione dei servizi e la necessità di sviluppo sociale ed economico delle aree rurali e montane, zone che, seppur marginali, sono di grandissima importanza, anche per la loro relazione con le aree produttive della pianura.

Dunque la definizione di queste strategie sarà compito della Commissione  "Che dovrà mettere in moto questa Agenda, individuando una completa Agenda dotata di risorse nella nuova programmazione UE 2021-2027 - prosegue Bussone . A queste zone montane vanno dedicati non solo i necessari finanziamenti, ma insieme devono essere elaborate politiche settoriali di intervento che consentano il loro rilancio, economico e sociale, attraverso i fondi strutturali che gli Stati e le Regioni poi dovranno declinare".